domenica 26 giugno 2011

Ispezioni ed errori degli enti locali

La Ragioneria generale ha appena pubblicato i risultati della propria attività ispettiva


negli enti locali. Dal massimario 2010, è utile trarre il decalogo degli errori più gravi

incontrati diffusamente dagli ispettori, per mettere in luce i punti deboli che

rimangono nell'attività degli enti.

Affidamento appalti. Si aggirano i vincoli dettati dal codice degli appalti, attraverso il

frazionamento dell'importo: in questo modo gli enti stanno al di sotto della soglia per

il conferimento di incarichi di progettazione con i vincoli comunitari e di quelle per i

lavori in economia e in amministrazione diretta. - Anagrafe delle prestazioni. Molte

amministrazioni non comunicano al dipartimento della Funzione pubblica le

informazioni sugli incarichi conferiti a soggetti esterni (generalità, oggetto,

compenso, durata) nè quelli conferiti a dipendenti pubblici e ai propri dipendenti. -

Attivazione di nuovi servizi. La parte variabile del fondo per la contrattazione

decentrata viene incrementata per l'attivazione di nuovi servizi e/o il loro

miglioramento senza che essi siano progettati preventivamente, che determinano

risultati tangibili per i cittadini, che la misura degli aumenti sia determinata

oggettivamente, ripetendo l'incremento negli anni senza accertare il raggiungimento

dell'obiettivo. - Conferimento degli incarichi di collaborazione. Non si rispettano i

vincoli dettati dall'articolo 7, comma 6, del Dlgs 165/2001: l'ente non ha adottato un

piano, è stato violato il tetto di spesa, non è stata accertata la mancanza di analoghe

professionalità all'interno dell'ente, il compenso non è stato determinato con criteri

oggettivi, i collaboratori non sono stati scelti con criteri selettivi, è mancata la

pubblicità sul sito internet. - Indebitamento. Viene violato il principio costituzionale

per cui l'indebitamento è consentito solamente per il finanziamento delle spese per gli

investimenti. In particolare, si qualificano come tali altre spese. - Indennità agli

amministratori. Sono erogati compensi illegittimi agli amministratori per la

remunerazione delle riunioni svolte dalla conferenza dei capigruppo consiliari,

l'illegittimo innalzamento e/o la mancata decurtazione delle indennità di carica e

gettoni di presenza, il mancato accertamento della presenza e della durata delle

riunioni delle commissioni consiliari. - Onnicomprensività del trattamento accessorio. I

dirigenti e, anche se in misura minore, i titolari di posizione organizzativa, ricevono

compensi in violazione del principio della onnicomprensività delle indennità di posizione

e di risultato: gettoni per le commissioni di concorso e di gara, remunerazione di

incarichi ulteriori. - Produttività. Questo compenso non può essere erogato sulla base

di criteri automatici o "a pioggia", quali ad esempio la presenza e l'inquadramento, ma

in modo selettivo sulla base di una valutazione effettuata dai dirigenti, dopo che sia

stato accertato dal nucleo il raggiungimento degli obiettivi assegnati ed a condizione

che questi, assegnati preventivamente, determinino un apprezzabile miglioramento dei

normali standard. - Riduzione del fondo. Il fondo per la contrattazione decentrata

deve essere decurtato del salario accessorio in godimento da parte del personale Ata

trasferito al ministero della Pubblica istruzione. Gli oneri per il reinquadramento dei

vigili e degli operai vanno tolti dal fondo. E così vanno tolte le risorse in godimento da

parte del personale cessato per esternalizzazione del servizio. - Tetto alla spesa del

personale e alle assunzioni. Occorre rispettare il tetto alla spesa del personale

dell'anno precedente negli enti soggetti al patto e del 2004 in quelli non soggetti al

patto. Le assunzioni a tempo indeterminato possono essere effettuate nei vincoli

dettati dalle finanziarie e non dagli enti che non hanno rispettato il patto. Le

assunzioni flessibili non possono essere prorogate più di una volta e in modo da

superare il tetto di tre anni e devono essere adeguatamente motivate.

Arturo Bianco – Il Sole 24Ore

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